| tratto dal sito TGCOM:
Quando l'antenna era selvaggia
Piccinini-Dotto, tributo alla tv locale
A pensarci oggi, incastrati tra le piramidi dei decoder e un'ordinata fila di telecomandi a cui mettere mano, viene da sorridere. Eppure le generazioni dagli "enta" in su si ricordano bene quegli anni in cui, smanettando direttamente sull'apparecchio, si viveva un momento di esaltazione di fronte a un nuovo logo, una nuova emittente, nuove facce e trasmissioni che, lontane anni luce dal politically correct, consentivano di compiere un passo in più lontano dalle paludi di mamma Rai, signora e padrona del tubo catodico. E' un patrimonio di ricordi e personaggi che pur avendo inciso sulle abitudini e nell'immaginario di tanti, era ed è rimasto ancorato al livello di chiacchiera da bar e ufficio.
Invece quello delle prime tv locali è un vero epos e ci è voluto l'impegno di due firme e volti del giornalismo sportivo come Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini per cominciare, davvero, a metterlo su carta. Il titolo scelto è "Il mucchio selvaggio", perfetto per iconizzare quel fiorire totalmente spontaneo, sregolato di emittenti davvero messe su adattando il "monolocale con una telecamera fissa buona per tutti gli usi", come ricorda Piccinini, che di quell'esperienza è stato testimone e protagonista diretto. Proprio da una delle tante emittenti locali nate negli ultimi '70, TeleRoma 56, il popolare volto di "Controcampo" ha spiccato il volo verso i gradini alti della professione. "Il libro nasce proprio dalla voglia di testimoniare quel mondo che ha prodotto in grande quantità personaggi, aneddoti, "mostri", trasmissioni storiche -spiega Piccinini- c'è tanta Italia in quell'esperienza e nonostante ciò certe storie che vengono puntualmente fuori alle cene o nelle conversazioni di chi c'era rischiavano di andare disperse".
E queste storie sono davvero tante, allineano chi è rimasto un signor nessuno e chi è arrivato in alto. Salvo poi ricadere giù, come Vanna Marchi ad esempio: "L'abbiamo raccontata come tutti gli altri, parlando di come è nato il suo fenomeno: era la colf di un famoso parrucchiere, Vergottini. E' da lui che ha imparato a conoscere e trafficare con unguenti e profumi, a fare le sue prime vendite porta a porta fino ad arrivare in televisione. E il suo "maestro", Do Nascimiento, originariamente maggiordomo gay". E poi Guido Angeli, il signor Aiazzone del "provare per credere", e tanti altri "soggetti smarriti" rimasti dei local hero perchè hanno perso l'autobus giusto oppure per volontaria e felice scelta, come Lamberto Giorgi, monumento della domenica calcistica romana che ha tenuto battesimo le voci del pallone secolo ventunesimo: Fabio Caressa, Massimo Marianella, Gianni Cerqueti. E, ovviamente, Sandro Piccinini: "Le telecronache appollaiate sul palo col binocolo, le minacce delle società che, sobillate dalla Rai, minacciavano di mandarti i carabinieri perchè stavi ledendo chissà quale diritto. Oppure le trasferte dove dai palazzi vicino era possibile vedere il campo e fare la partita: a Genova, manco a dirlo, c'era il Signor Fisco, ti affittava il balcone con 100mila lire, caffè compreso". Racconti dell'uomo che, poi, è diventato il testimonial di una scheda magica che al costo di un pacchetto di sigarette avrebbe portato la partita direttamente in casa, non c'era più bisogno di andare sul balcone. Piccinini, però, non ha dimenticato. E insieme a Dotto, con questo volume ha voluto pagare un debito, anzi, iniziare a pagarlo, perchè l'atlantide della tv locale non si esplora in una volta sola. Alla prossima puntata, dunque, con nuove storie magari spolverate e segnalate da chi, leggendo questo libro, avrà lo stesso flash di quando spostava curioso la rotellina "Uhf".
Andrea Saronni
Giancarlo Dotto - Sandro Piccinini
IL MUCCHIO SELVAGGIO
La meravigliosa, inverosimile, epica, disperata storia della televisione in Italia
Mondadori
pg. 320
Euro 14,00
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