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[DOSSIER] CIRCUITI SYNDICATION

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ForestOne
view post Posted on 2/10/2004, 16:34




CITAZIONE
L'articolo 16 della legge 223 del 1990 (legge Mammì) al comma 18 stabilisce che "E' comunque requisito essenziale per il rilascio delle concessioni in ambito locale l'impegno dei richiedenti a destinare almeno il 20 per cento della programmazione settimanale all'informazione, di cui almeno il 50 per cento all'informazione locale, notizie e servizi, e a programmi comunque legati alla realtà locale di carattere non commerciale". Mentre per quanto riguarda le concessionarie nazionali il comma 6 dell'articolo 20 disciplina che "I soggetti titolari di concessione per la radiodiffusione sonora o televisiva in ambito nazionale sono tenuti a trasmettere, quotidianamente, telegiornali o giornali radio".

Nessuno vuole demonizzare le televendite, ma se si fanno solo quelle, oltre ad essere "eticamente fastidioso", si è anche fuori da ciò che prevede la legge. Queste tv forse farebbero meglio ad alzare i tacchi e lasciare la possibilità di cimentarsi con il mezzo ad altri soggetti più creativi e/o volenterosi... :-)
 
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Binder
view post Posted on 3/10/2004, 19:44




CITAZIONE (ForestOne @ 2/10/2004, 17:34)

Nessuno vuole demonizzare le televendite, ma se si fanno solo quelle, oltre ad essere "eticamente fastidioso", si è anche fuori da ciò che prevede la legge.

Vabbene l'avversione per le televendite, carissimo ForestOne, però la legge in vigore (Gasparri - art.7 comma 5) afferma proprio il contrario...


Le imprese di radiodiffusione televisiva in ambito locale che si impegnano entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge a trasmettere televendite per oltre l'80 per cento della propria programmazione non sono soggette al limite di affollamento del 40 per cento previsto dall'articolo 8, comma 9-ter, della legge 6 agosto 1990, n. 223


...bene o male le televendite rappresentano ad oggi praticamente l'unico sostentamento per oltre il 90% delle emittenti locali... continuo a dire che l'unico modo per riportare le locali a un livello decente è una quota sul canone.
 
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batmax70
view post Posted on 3/10/2004, 22:42




Evvai !! Cosi' ora grazie al 'buon' min. Gasparri potremo finalmente vedere TizianaLotto o Luis Velasco 24 ore al giorno in tutta Italia !!! Volevo proprio giocarmi due numeri al lotto ..... L'alternativa ? Il GF o L'isola dei famosi 2 ..... Evviva la nuova liberta' televisiva !!!!
 
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ForestOne
view post Posted on 3/10/2004, 23:51




Grazie Binder! Stavo proprio cercando quell'articolo per confrontarlo con la Mammì e non riuscivo a trovarlo!
Beh, che dire... è il nuovo che avanza, no?
 
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Binder
view post Posted on 4/10/2004, 15:15




CITAZIONE (ForestOne @ 4/10/2004, 00:51)
Grazie Binder! Stavo proprio cercando quell'articolo per confrontarlo con la Mammì e non riuscivo a trovarlo!
Beh, che dire... è il nuovo che avanza, no?

mah, che dire... in primis se dobbiamo parlare in astratto, la norma è sacrosanta perché tutto ciò era già consentito da anni per le nazionali e non vedo perché le locali dovevano restare penalizzate. Quindi o tutti o nessuno.... Tra l'altro una norma del tutto analoga era presente anche nella bozza di legge di riordino del sistema radiotelevisivo che aveva a suo tempo presentato la sinistra, quindi, almeno in questo caso, erano tutti d'accordo.

In secundis (come diceva il buon Totò) il discorso sulla qualità è estremamente relativo: in un paese dove i giornalisti (che per codice deontologico dovrebbero diffondere solo la realtà o la presunta tale) curano trasmissioni di pura finzione (che però non viene annunciata), dove votare per Miss Italia costa 50 centesimi e altrettanto per "votare" se Nonno Libero ha fatto bene a dare uno schiaffo a Cettina (senza peraltro ovviamente avere nesuna influenza sulla storia poiché il serial è bello che montato da un anno)... beh, visto che sono tutte cose per le quali si paga già il canone, continuo a indignarmi assai di più per questo che per le televendite di tappeti.

Ciao!

 
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ForestOne
view post Posted on 4/10/2004, 18:44




@ Binder:
Fai bene ad indignarti per le cose che riporti, ma convieni che quello davanti a Luis Velasco o a Tiziana Lotto non è il modo più edificante o divertente di passare la serata?
E' vero, il discorso della qualità è relativo, ma ha senso parlare di qualità con emittenti che rifiutano il concetto stesso di qualità affittando per 24 ore i loro impianti alla ripetizione di operazioni commerciali (discutibili)? Tradiscono il concetto stesso di emittente locale, al servizio della comunità locale; se il Ministero agisse seriamente, dovrebbe prendere in considerazione questa come vera discriminante nel concedere le concessioni, anzichè fotografare la situazione attuale (che è molto più comodo).
Dal momento in cui i canali per trasmettere sono limitati e Rai e Mediaset ne occupano spesso la maggior parte, le emittenti che occupano le frequenze restanti se NON fanno informazione (perchè quella non è informazione), NON fanno spettacolo (perchè quello non è spettacolo), NON rendono un servizio alla comunità (e non venitemi a dire che quello E' un servizio...), allora sarebbe meglio che gli venissero ritirate le concessioni e sostituite da chi ha invece il desiderio e la possibilità di sviluppare queste attività.
TeleBiella nel lontano 1972 non decise di rompere il monopolio Rai per poter vendere le pentole in tv! Ma per stabilire un rapporto con la popolazione, offrendo informazione e intrattenimento.
Le tv comunitarie, le telestreet e moltissime altre emittenti commerciali ma con un "inguaribile rispetto per il telespettatore"a questa "missione" ci credono ancora.
Per tutte quelle che non hanno più nulla da dire... prego, si accomodino... restituiscano prima il giocattolo, però!
 
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Binder
view post Posted on 4/10/2004, 22:26




CITAZIONE (ForestOne @ 4/10/2004, 19:44)
Per tutte quelle che non hanno più nulla da dire... prego, si accomodino... restituiscano prima il giocattolo, però!

caro ForestOne, sono il primo nemico dei maghi e dei lottologi. Però capisci bene che i criteri di "utilità" sono difficilmente formalizzabili: per esempio ti posso dire che una delle emittenti locali laziali di più antica tradizione ha un numero di dipendenti che non supera il minimo di legge per le concessionarie (4, se non erro) perché non è altro che una messa in onda automatica di cassette prodotte da altri, di vecchi fil e cartoni. Una delle più note emittenti di televendita, invece, mi risulta abbia svariate decine di dipendenti, per non parlare dell'indotto (fornitori, trasportatori, manutentori ecc.). Per quelle famiglie, l'utilità può essere a favore di quest'ultima, non trovi?
Per una famiglia piena di bambini un'emittente specializzata in cartoni animati è una vera manna, mentre per gli anziani è una cosa completamente inutlie. Stessa cosa per le emittenti sportive (per me potrebbero chiudere tutte) mentre se facessero un'emittente che vendesse 24 ore su 24 orologi me la vedrei non appena possibile..
Una emittente all news sembra essere una buona idea di servizio. Ma dovrebbe essere indipendente e super-partes (e quando mai..). Altrimenti diventa una emittente di propaganda (più o meno velata) e abbiamo regalato la frequenza a quel partito o a quella lobby economica.
E' poi vero che i tappeti li trovo anche al supermercato, ma anche i cartoni, e i film addirittura in allegato con i quotidiani. E me li scelgo pure (li pago, è vero, ma restano pure miei).

Il fatto che molte emittenti si siano dedicate alle televendite, è perché "non c'è più trippa per gatti". Credo che qualsiasi editore televisivo preferirebbe essere additato come "il proprietario di quel canale all-news così professionale" che non "quello che vende le pentole dalla mattina alla sera". La redditività, poi, non è così elevata (specialmente per chi non vende direttamente ma affitta gli spazi): l'analisi economica dell'emittenza locale viene effettuata ogni anno dalla FRT ed i risultati sono disponibili nel sito dell'associazione, vedere per credere.

Esistono degli imprenditori che vogliono investire nell'emittenza locale? Normalmente chi ha i soldini li vuole aumentare, non buttare dalla finestra... E' vero che le frequenze sono di tutti, ma non paghiamo un canone per vedere le locali, mentre invece lo stato incassa (oltre alle tasse comuni a tutte le imprese) una percentuale del fatturato come diritti di concessione.

 
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ForestOne
view post Posted on 4/10/2004, 23:23




CITAZIONE
ti posso dire che una delle emittenti locali laziali di più antica tradizione ha un numero di dipendenti che non supera il minimo di legge per le concessionarie (4, se non erro) perché non è altro che una messa in onda automatica di cassette prodotte da altri, di vecchi fil e cartoni. Una delle più note emittenti di televendita, invece, mi risulta abbia svariate decine di dipendenti,

Non mi sembra che le emittenti che "ritrasmettono" semplicemente i vari maghi o lottologhi per 24 ore abbiano bisogno di molto personale... Io mi riferivo a quelle! (un esempio? RTM nelle Marche e una mezza dozzina di emittenti in Toscana)

CITAZIONE
Per una famiglia piena di bambini un'emittente specializzata in cartoni animati è una vera manna, mentre per gli anziani è una cosa completamente inutlie. Stessa cosa per le emittenti sportive

Verissimo! Ma un'emittente locale che ripete soltanto programmi di vendite che gli vengono da fuori, è una manna per chi? (oltre che per i venditori...). Niente informazione, niente intrattenimento, niente servizio...
Io la vedo un pò come il Martini... No Martini? No Party! :-)
 
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view post Posted on 5/10/2004, 09:47
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CITAZIONE (Binder @ 4/10/2004, 23:26)
per esempio ti posso dire che una delle emittenti locali laziali di più antica tradizione ha un numero di dipendenti che non supera il minimo di legge per le concessionarie (4, se non erro) perché non è altro che una messa in onda automatica di cassette prodotte da altri, di vecchi film e cartoni.

desidero sottolineare a favore di tutti gli utenti questo passaggio dell'amico Binder in quanto vera fotografia di una realta' estesa a tutto il territorio nazionale.
C'e' una incongruenza assurda tra il potere teorico di penetrazione sul territorio di una emittente televisiva e il numero di persone impiegate stabilmente nella stessa emittente.
In altre parole, come piu' volte sottolineato, e' veramente assurdo che aziende con 4 dipendenti
debbano occupare una PREZIOSISSIMA frequenza televisiva.
 
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Binder
view post Posted on 5/10/2004, 11:14




@ Dantus
purtroppo l'unico scossone possibile sarà quello del digitale terrestre (se mai averrà ) . Ci saranno due tipi di concessioni, come fornitori di contenuto (produttori televisivi) e come carrier (operatori di rete) e, sembra, non sarà più così semplice averle tutte e due contemporaneamente: le tv locali che non dimostreranno di avere mezzi, personale e fondi per produrre trasmissioni potranno ambire solo alla concessione come operatori di rete, mentre altri soggetti (per esempio giornali, associazioni culturali o sportive ecc.) potranno entrare con maggiore facilità nel mondo televisivo locale "affittando" la rete di diffusione come accade attualmente sul satellite.
E' anche vero che saranno facilitate le interconnessioni tra emittenti locali che potranno così ampliare il proprio bacino di utenza con - si spera - benefici effetti sul palinsesto.
Attualmente, non vedo altre vie d'uscita...

@ ForestOne

come ti ho già detto siamo d'accordissimo su molti punti. però volevo sottolineare come emittenti tipo Telemarket 1 e 2, Home Shopping Europe o i canali del Centro Serena (a Roma, non conosco equivalenti nelle altre regioni) abbiano una qualche ragion d'essere, se non altro occupazionale ed economica, rispetto ad una cart-machine che ritrasmette per l'ennesima volta l'Ape Magà
 
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pollon_z
view post Posted on 5/10/2004, 11:49




CITAZIONE (Binder @ 5/10/2004, 12:14)
che ritrasmette per l'ennesima volta l'Ape Magà

e se magari e' quella con la vecchia sigla e' anche molto ricercata da me.......
 
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Binder
view post Posted on 5/10/2004, 14:22




CITAZIONE (pollon_z @ 5/10/2004, 12:49)
CITAZIONE (Binder @ 5/10/2004, 12:14)
che ritrasmette per l'ennesima volta l'Ape Magà  

e se magari e' quella con la vecchia sigla e' anche molto ricercata da me.......

... ero già grande, ma mi ricordo che a livello di disegno l'Ape Magà era assai meglio della più famosa Ape Maia
 
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ForestOne
view post Posted on 5/10/2004, 18:49




CITAZIONE
come ti ho già detto siamo d'accordissimo su molti punti. però volevo sottolineare come emittenti tipo Telemarket 1 e 2, Home Shopping Europe o i canali del Centro Serena (a Roma, non conosco equivalenti nelle altre regioni) abbiano una qualche ragion d'essere, se non altro occupazionale ed economica, rispetto ad una cart-machine che ritrasmette per l'ennesima volta l'Ape Magà

Siamo perfettamente in sintonia :-) Quelle sono emittenti che lavorano e danno occupazione. Producono comunque televisione!

Edited by ForestOne - 5/10/2004, 19:50
 
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CARLOSORO
view post Posted on 6/10/2004, 11:26




Concordo.
Anche perchè queste organizzazioni sono più serie rispetto a quelle affitta spazi che oggi ci sono e domani nin se sà!
Blinder in altre regioni d'Italia ci sono emittenti che fanno cendite fai da te....
oltre le più note e da te su citate TELEMARKET ELEFANTE, TELEMARKET 2 DELTA TV, CANAE D HSE, CENTRO SERENA.
STARMARKET, lombardia via etere, presente su hot bird, affitta spazi su telecampione e telepuglia
ELITE SHOPPING TV, presente su hot bird e affitta spazi su diverse tv locali
CASAMARKET APULIA TV, zona di bari
TELEVIDEOMARKET e TVT, zona palermo
GRANDE ITALIA TV LA BOTTEGA DELL'ARTE, gorizia e affitta spazi su tv del centro nord
 
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Alcor 71
view post Posted on 6/10/2004, 17:04




CITAZIONE (ForestOne @ 4/10/2004, 19:44)
@ Binder:
Fai bene ad indignarti per le cose che riporti, ma convieni che quello davanti a Luis Velasco o a Tiziana Lotto non è il modo più edificante o divertente di passare la serata?
E' vero, il discorso della qualità è relativo, ma ha senso parlare di qualità con emittenti che rifiutano il concetto stesso di qualità affittando per 24 ore i loro impianti alla ripetizione di operazioni commerciali (discutibili)? Tradiscono il concetto stesso di emittente locale, al servizio della comunità locale; se il Ministero agisse seriamente, dovrebbe prendere in considerazione questa come vera discriminante nel concedere le concessioni, anzichè fotografare la situazione attuale (che è molto più comodo).
Dal momento in cui i canali per trasmettere sono limitati e Rai e Mediaset ne occupano spesso la maggior parte, le emittenti che occupano le frequenze restanti se NON fanno informazione (perchè quella non è informazione), NON fanno spettacolo (perchè quello non è spettacolo), NON rendono un servizio alla comunità (e non venitemi a dire che quello E' un servizio...), allora sarebbe meglio che gli venissero ritirate le concessioni e sostituite da chi ha invece il desiderio e la possibilità di sviluppare queste attività.
TeleBiella nel lontano 1972 non decise di rompere il monopolio Rai per poter vendere le pentole in tv! Ma per stabilire un rapporto con la popolazione, offrendo informazione e intrattenimento.
Le tv comunitarie, le telestreet e moltissime altre emittenti commerciali ma con un "inguaribile rispetto per il telespettatore"a questa "missione" ci credono ancora.
Per tutte quelle che non hanno più nulla da dire... prego, si accomodino... restituiscano prima il giocattolo, però!

Dio mio! Stupendo!!! Una delle cose più belle lette negli ultimi 5 anni
Sottoscrivo tutto!!!!!!!!!
 
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488 replies since 16/9/2004, 11:46   36180 views
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