| [1987] Per la rete televisiva privata commerciale italiana "Rete A": E Fede mezzobusto a Rete A: «Ecco il mio Tg modello Rai»
Finirà In settembre il lungo esilio dal video di Emilio Fede, ex direttore e popolare conduttore del Tg 1, e più tardi presentatore del fortunato «Test». E’ dalla primavera dell'84 che Fede non è stato riammesso sull'etere a causa di una vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto e, sebbene il giudizio definitivo sla ancora lontano, escluso dalle trasmissioni della Rai.
In aprile Fede ha -divorziato» dalla Rai e da settembre andrà in onda come direttore e conduttore del primo telegiornale nazionale privato, il -TgA- di Rete A. presentato l'altra sera, a Milano, da Fede, da Renato Seregni direttore della concessionaria di pubblicità di Reti A e assistente di Peruzzo, dal nuovo responsabile dell'ufficio stampa Giovanni Zanasca e dal consulente dell'emittente Massimo Mozzanti. In nostro telegiornale — ha spiegato Fede — partirà il 7 settembre: trasmetteremo sei edizioni flash distanziate di un’ora, a partire dalle 13: l'edizione delle 19.55 e 11 TgA della notte alle 22.55. Il TgA delle 19.55 durerà una ventina di minuti. Abbiamo scelto lo stesso orario del Tg 1 (anticipato maliziosamente di cinque minuti, n.d.r.) perché informazione di sera per gli italiani vuol dire il Tg delle 20. E’ stata, se volete, una scelta dettata dal mio amore per il Tg 1 della Rai. in cui ho lavorato per oltre trent'annl. L’appuntamento, quindi, non potrà essere che a quell'ora, e ci tengo a precisare che da parte nostra non c’è alcuna intenzione di far concorrenza alla Rai. Sarebbe sciocco e presuntuoso da parte nostra. Il Tg, l'informazione, rimangono della casa madre. Io mi divertirò semplicemente a fare un piccolo esperimento In compagnia di nuovi amici».
Rete A, che gode di una media di ascolto intomo all'1,5 dell’audience nazionale (tra 500 e 700 mila telespettatori) conta di riunire davanti al video, grazie al Tg A, oltre un milione e 300 mila telespettatori. Il Tg A sarà registrato una quindicina di minuti prima della sua emissione. come ha spiegato il consulente Mazzanti, e trasmesso da una regione all'altra con sbalzi di un minuto (il tempo di uno spot pubblicitario). Fino a Roma, comunque, l'mittente di Peruzzo è attrezzata per trasmettere in alta frequenza sul suol canali, mentre da Roma In giù può collegarsi con le altre emittenti associate al network. Vale a dire che Rete A è pronta a trasmettere in diretta da un momento all’altro. Roma e Milano saranno le sedi centrali mentre le Immagini dall’estero giungeranno via satellite dopo l’accordo con un’agenzia.
"Se necessario — ha detto Fede —, se ci sarà notizia di un fatto molto Importante, potremmo entrare In diretta sul notiziario registrato.". Naturalmente, un’eventuale trasmissione in diretta sul territorio nazionale sarebbe una violazione della legge, ma i rappresentanti di Rete A lasciano intuire che sono pronti alla grande provocazione pur di richiamare l’attenzione generale su una situazione che penalizza le Tv commerciali che non siano nell'area di Berlusconi (il governo non concede la diretta alle "private" se Berlusconi non rinuncia a una delle sue tre reti; Berlusconi se le tiene strette tutte e tre perché. In fondo, la situazione attuale gli va benissimo: e cosi chi ha una sola emittente resta senza diretta...).
Ma come sarà il nuovo Tg A? Fede ne ha mostrato il numero zero, registrato il giorno dello scioglimento delle Camere. Sia il ritmo del Jlngle della sigla, sla il contenuto del notiziario hanno rivelato un somigliantissimo "fratellastro" del Tg 1. Il "mezzobusto" di Fede, come al tempi del Tg 1, ha scorso il sommario del numero, poi le Immagini sono volate a Montecitorio, con testimonianze di uomini politici sulla crisi: da Gava a Pannella la carrellata parlamentare è stata ampia. L'Immancabile Reagan al centro della politica estera, un po' di precotto rosa con la crisi matrimoniale tra Cario d’Inghilterra e Lady Diana. Il caso toccante di cronaca. Insomma. preceduto dalle notizie meteorologiche. Rete A (alle 19.55) manderà in onda una copia del Tg 1, con la medesima attenzione reverenziale verso Il Palazzo.
"Volevamo questo — ha dichiarato Fede — senza Intenzioni competitive con la Rai. sia chiaro. Per me. la formula migliore rimane quella del grande Tg 1, compreso il Palazzo. che non può essere ignorato".
L’editore Peruzzo ha stanziato 5 miliardi per un anno di Tg A e conta di veder crescere. la sua raccolta pubblicitaria dal 30 miliardi di questa stagione a 40-45 miliardi, soprattutto grazie alle rubriche "Cuclnlsslma", "Il mondo della natura", "Moda", "Bellezza", "Salute", che seguiranno le edizioni flash del Tg A, a loro volta affidate a nuovi volti femminili.
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