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[DOSSIER] TV NAZIONALI

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sceltatv
view post Posted on 28/11/2013, 18:43




CORREVA L'ANNO 1983:
RETE A, LE ANTENNE E IL CHI E'


1983: per il canale nazionale privato commerciale italiano "Rete A", pubblichiamo di seguito lo schema delle antenne di proprietà e quelle associate di Rete A. Queste ultime sono state legate al circuito con un contratto della durata di tre anni.

Piemonte: di proprietà il canale torinese di Antenna 3 Piemonte - Associate: Radio-tele Aosta e Antenna 3 Piemonte, zona Alessandria.

Lombardia: di proprietà Canale 51 - Associate: Bergamo Tv e CTL 39 di Brescia.

Veneto: di proprietà Veneto Tv - Associate: TVA Vicenza e Telemare Chioggia.

Emilia: di proprietà RTE di Sassuolo e RTA di Bologna Associate: Teleappennino.

Toscana: di proprietà Rete A (ex Tele Nazione) - Nessuna associata.

Marche: associata: Radio Telemarche.

Roma: di proprietà Video Roma Rete A (ex New Telefantasy).

Rete A progetta di espandersi a tempo breve in Liguria, Trentino Alto Adige, Abruzzi, Umbria con altre associate.



IL CHI E' DI RETE A

Di seguito pubblichiamo i nomi dello staff manageriale di Rete A. Ne faceva parte anche Josette Cauvigny, già a Telemontecarlo e Italia Uno che ha però deciso di lasciare la rete.

Presidente e amministratore delegato: Alberto Peruzzo.

Direttore generale: Paolo Romani.

Direttore tecnico: Carlo Sartore.

Responsabili af.: Claudio Rizzo e Claudio Sigismondi.

Responsabile della programmazione: Denny Morazzoni.

Assistente artistico: Riccardo Vantellini.

Ufficio stampa: Gianni Zanasca.
 
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view post Posted on 9/6/2014, 12:01
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1981 Prima Rete Indipendente: «il minimo» per ridere seriamente. Il minimo, telegiornale satirico umoristico è la novità autunno di Prima Rete Indipendente.

Con scadenza settimanale e una durata di 35 minuti, questo originale appuntamento con l’informazione riporterà in equipe personaggi indimenticabili dell’«Age» d'oro della Rai: da Guido Sacerdote produttore a Luciano Salce, Itali Terzoli ed Enrico Vaime che saranno i conduttori fino ad Armando Trovajoli che ha firmato la sigla musicale del programma.

Avvenimenti in chiave satirica e umoristica e notizie tratte dai TG tradizionali costituiscono gli ingredienti mentre i cuochi assicurano buone capacità e ricca fantasia sperando che non rinuncino a quel segreto tipico di una buona cucina televisiva, indispensabile in questo caso e non troppo comune, di nome autoironia.
 
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view post Posted on 27/12/2014, 18:42
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[1982] #canale5 IL GIORNO E' PIU' LUNGO

« Canale 5 » allunga l’orario di trasmissione e incrementa le produzioni. Mike ha firmato.

Queste le novità più significative del palinsesto di Canale 5 per la stagione 82-83: un aumento complessivo delle ore di trasmissione che arriveranno alle 20 giornaliere.

Si partirà alle 7,30 per arrivare, con la nuova fascia notturna, alle 3,30 circa.

Aumenteranno anche le produzioni, con la novità di un rotocalco di notizie che andrà ad aggiungersi agli spettacoli leggeri e ai quiz. Dallas, il programma di maggior richiamo del circuito, verrà trasmesso una sola volta alla settimana.

Viene abolito il film pomeridiano e sostituito con la presenza più accentuata delle soap-operas di produzione americana.

Chi si è appassionato alle storie della famiglia Ewing dovrebbe diventare un accanito spettatore anche di Flamingo Road, una serie prodotta dalla Lorimar, gli stessi produttori di Dallas, commissionata dalla NBC per rispondere al successo della serie di J.R. (trasmessa dalla CBS) con una trasmissione con ingredienti simili. L’ambientazione è in Florida, nella cittadina di Truro, dove spadroneggia lo sceriffo Titus Simple, interpretato da Howard Duff, già protagonista della serie Ispettore Dante. Il canovaccio della serie è tratto da un film omonimo del 1949 interpretato da Joan Crawford.

Per le situation-comedies Canale 5 presenterà Facts of Life, una derivazione della serie Il mio amico Arnold, in onda sulla CBS dal settembre 1979. Tornerà anche The Mary Tyler Moore Show.

Miniserie: Ne arriveranno due, entrambe grossi impegni produttivi. Sono Masada, storia della resistenza ebraica ai romani nel primo secolo dopo Cristo, con Peter O’Toole come interprete principale, e The Blue and thè Grey, otto episodi di un'ora prodotti dalla Columbia, ambientata durante la guerra civile americana. Una storia del « conflitto fra gli stati » che vede fra gli interpreti numerosi grossi calibri di Hollywood fra cui Gregory Peck nella parte del presidente Lincoln.

Cartoni animati: Verranno utilizzati prevalentemente nella fascia Five Time, tra le 17 e le 18. Alcuni titoli: « I puffi », « Il Cid », « Piccole donne », « La battaglia dei pianeti » e il conosciutissimo « Candy Candy ». Sono tutti di produzione giapponese.

Specials: Saranno inseriti nella fascia cosiddetta Elite, tra le 23,30 e l’una di venerdì e domenica. Comprenderanno servizi tratti da 60 Minutes della CBS, da altri programmi giornalistici prodotti da NBC e ABC tra cui il celebre Twenty.Twenty. A questi programmi Canale 5 dovrà progressivamente rinunciare man mano che entreranno in vigore gli accordi dei circuiti concorrenti italiani con le reti CBS e ABC.
 
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view post Posted on 14/1/2016, 13:45
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[1981] GENTE COSI'
Interviste mensili condotte su PIN da Maurizio Costanzo
La prima, andata in onda il 5 e 12 aprile, ha avuto cornee protagonista il presidente libico Gheddafi.
[COSTANZO]« Che cosa pensa del Presidente Pertini? »
[GHEDDAFI]« È un uomo molto buono »
[COSTANZO]« Solo questo? »
[GHEDDAFI]« Solo questo »
[COSTANZO]« È vero che in Libia ci sono campi di addestramento per terroristi? »
[GHEDDAFI]« Può uscire a cercarli con le sue telecamene. Non ce ne sono ».
Vestito di chiaro, affondato in poltrona, Gheddafi risponde paziente alle domande di Costanzo che da una parte non pare molto a suo agio fuori dagli studi romani. È costretto a passare per il filtro di un interprete malgrado sia abbastanza chiaro che il colonnello capisca bene l'italiano. In più si trova di fronte un personaggio al quale non si possono fare troppe domande provocatorie e che non può esse trattato come gli ospiti di Contatto.
Tuttavia l’intervista fila abbastanza liscia, tranne per un momento di imbarazzo che si verifica quando l’interprete si rifiuta di tradurre al presidente una domanda sui suoi attuali rapporti coniugali.
Il programma è evidentemente frutto di interessi convergenti. Per PIN si trattava di tenere botta dopo le iniziative della Telemond e della Manzoni che hanno lanciato come intervistatori televisivi personaggi come Enzo Biagi e Eugenio Scalfari.A questo scopo non c’era ovviamente individuo più adatto di Maurizio Costanzo.
Per Gheddafi era in gioco la sua immagine pubblica, compromessa da anni di inchieste giornalistiche e di accuse politiche che lo indicano come finanziatore di numerosi gruppi terroristici internazionali. Gli interessi in gioco erano anche complicati da una prevista visita in Italia del colonnello libico che è violentemente contestata da più forze politiche, socialdemocratici in testa.
In più c’è verosimilmente lo zampino della FIAT. La società torinese, di cui la Libia è azionista, deve aver interposto i suoi buoni uffici perché la trasmissione si realizzasse, ricevendone in cambio l'esclusiva della pubblicità inserita.
Dai tre quarti d’ora dell’intervista Gheddafi è sufficientemente abile per far uscire un ritratto di sè stesso assai contrastante con l'immagine del dittatore irresponsabile e guerrafondaio che viene così spesso dipinta sulla stampa occidentale. Sorride spesso, parla di cooperazione pacifica con il popolo italiano, invita i brigatisti rossi a smettere di uccidere e a rientrare nella legalità, vanta i successi economici e sociali della Libia postrivoluzionaria.
Costanzo, da parte sua, vola bassissimo e da proprio l'idea di non sentirsi tanto al sicuro sotto quella tenda. Poi, tornato a casa, registra una introduzione che manda in onda prima del programma e nella quale prende le distanze dal suo ospite affermando salomonicamente che di Gheddafi « si è detto tutto e il contrario di tutto ».
Gente così è comunque partita con un buon colpo, non è affare di tutti i giorni intervistare un personaggio come Gheddafi. Non sappiamo però se potrà continuare su questi livelli. Costanzo ha già anticipato il problema affermando che i suoi ospiti saranno, oltre che individui famosi, anche gente comune e non ci resta che attendere le prossime puntate per giudicare meglio. Resta il fatto che lo stesso Costanzo intervista già tre o quattro persone per sera nel corso di Contatto e, di questo passo, il lavoro giornalistico di PIN rischia di diventare monotono.
Senza il prediletto Forconi, senza i pesci rossi da pasturare, senza orchestrina, Costanzo pare aver perso per strada anche quel poco di grinta che lo caratterizzava agli inizi. Magari è venuto il momento che, da buon direttore, le interviste cominci a affidarle a qualcun altro.
 
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view post Posted on 6/3/2016, 09:03
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[1980] Il non più di tanto clamoroso passaggio dello speaker italiano Alberto Lori, dalla televisione pubblica italiana "RAI", alla Rizzoli.
Il 30 novembre 1980 scade il mio contratto con la RAI. Dal giorno dopo passo alla Rizzoli".
Il nome, Alberto Lori, non e' famoso come la sua immagine Dal primo dicembre gli affezionati del TG2 perderanno la simpatica figura di uno dei più bravi speakers.

Aspetto distinto, voce limpida e perfetta. gesto appena accennalo eppure affabile e comunicativo: la RAI vede andar via un altro personaggio. che se non è il Mike Bongiorno, non è certo da meno sul piano professionale. relativamente al suo campo.
Mimmo Scarano, uscendo da viale Mazzini e dandosi al privalo ha aperto una falla seria e tende, evidentemente, a rigirare il dito nella piaga, portando via alla televisione pubblica le forze di più sicura affidabilità

D'altra parte, il progetto della Rizzoli, di immettere nell'ormai fitto coro di voci televisive, pubbliche e private, un telegiornale da mandare in onda alle ore 20 e da trasmettere attraverso una catena a raggio nazionale (la questione, in questo momento, è nelle mani della Corte Costituzionale italiana, perchè c'è conflitto tra servizio pubblico e intraprendenza privata), un progetto cosi non può che essere affidato a gente esperta. Non è certo facile trovare all'angolo della strada uno speaker come Alberto Lori.
 
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view post Posted on 30/4/2016, 16:47
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[1987] Per la rete televisiva privata commerciale italiana "Rete A": E Fede mezzobusto a Rete A: «Ecco il mio Tg modello Rai»

Finirà In settembre il lungo esilio dal video di Emilio Fede, ex direttore e popolare conduttore del Tg 1, e più tardi presentatore del fortunato «Test». E’ dalla primavera dell'84 che Fede non è stato riammesso sull'etere a causa di una vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto e, sebbene il giudizio definitivo sla ancora lontano, escluso dalle trasmissioni della Rai.

In aprile Fede ha -divorziato» dalla Rai e da settembre andrà in onda come direttore e conduttore del primo telegiornale nazionale privato, il -TgA- di Rete A. presentato l'altra sera, a Milano, da Fede, da Renato Seregni direttore della concessionaria di pubblicità di Reti A e assistente di Peruzzo, dal nuovo responsabile dell'ufficio stampa Giovanni Zanasca e dal consulente dell'emittente Massimo Mozzanti.
In nostro telegiornale — ha spiegato Fede — partirà il 7 settembre: trasmetteremo sei edizioni flash distanziate di un’ora, a partire dalle 13: l'edizione delle 19.55 e 11 TgA della notte alle 22.55. Il TgA delle 19.55 durerà una ventina di minuti. Abbiamo scelto lo stesso orario del Tg 1 (anticipato maliziosamente di cinque minuti, n.d.r.) perché informazione di sera per gli italiani vuol dire il Tg delle 20. E’ stata, se volete, una scelta dettata dal mio amore per il Tg 1 della Rai. in cui ho lavorato per oltre trent'annl. L’appuntamento, quindi, non potrà essere che a quell'ora, e ci tengo a precisare che da parte nostra non c’è alcuna intenzione di far concorrenza alla Rai. Sarebbe sciocco e presuntuoso da parte nostra. Il Tg, l'informazione, rimangono della casa madre. Io mi divertirò semplicemente a fare un piccolo esperimento In compagnia di nuovi amici».

Rete A, che gode di una media di ascolto intomo all'1,5 dell’audience nazionale (tra 500 e 700 mila telespettatori) conta di riunire davanti al video, grazie al Tg A, oltre un milione e 300 mila telespettatori. Il Tg A sarà registrato una quindicina di minuti prima della sua emissione. come ha spiegato il consulente Mazzanti, e trasmesso da una regione all'altra con sbalzi di un minuto (il tempo di uno spot pubblicitario). Fino a Roma, comunque, l'mittente di Peruzzo è attrezzata per trasmettere in alta frequenza sul suol canali, mentre da Roma In giù può collegarsi con le altre emittenti associate al network. Vale a dire che Rete A è pronta a trasmettere in diretta da un momento all’altro. Roma e Milano saranno le sedi centrali mentre le Immagini dall’estero giungeranno via satellite dopo l’accordo con un’agenzia.

"Se necessario — ha detto Fede —, se ci sarà notizia di un fatto molto Importante, potremmo entrare In diretta sul notiziario registrato.".
Naturalmente, un’eventuale trasmissione in diretta sul territorio nazionale sarebbe una violazione della legge, ma i rappresentanti di Rete A lasciano intuire che sono pronti alla grande provocazione pur di richiamare l’attenzione generale su una situazione che penalizza le Tv commerciali che non siano nell'area di Berlusconi (il governo non concede la diretta alle "private" se Berlusconi non rinuncia a una delle sue tre reti; Berlusconi se le tiene strette tutte e tre perché. In fondo, la situazione attuale gli va benissimo: e cosi chi ha una sola emittente resta senza diretta...).

Ma come sarà il nuovo Tg A? Fede ne ha mostrato il numero zero, registrato il giorno dello scioglimento delle Camere. Sia il ritmo del Jlngle della sigla, sla il contenuto del notiziario hanno rivelato un somigliantissimo "fratellastro" del Tg 1. Il "mezzobusto" di Fede, come al tempi del Tg 1, ha scorso il sommario del numero, poi le Immagini sono volate a Montecitorio, con testimonianze di uomini politici sulla crisi: da Gava a Pannella la carrellata parlamentare è stata ampia. L'Immancabile Reagan al centro della politica estera, un po' di precotto rosa con la crisi matrimoniale tra Cario d’Inghilterra e Lady Diana. Il caso toccante di cronaca. Insomma. preceduto dalle notizie meteorologiche. Rete A (alle 19.55) manderà in onda una copia del Tg 1, con la medesima attenzione reverenziale verso Il Palazzo.

"Volevamo questo — ha dichiarato Fede — senza Intenzioni competitive con la Rai. sia chiaro. Per me. la formula migliore rimane quella del grande Tg 1, compreso il Palazzo. che non può essere ignorato".

L’editore Peruzzo ha stanziato 5 miliardi per un anno di Tg A e conta di veder crescere. la sua raccolta pubblicitaria dal 30 miliardi di questa stagione a 40-45 miliardi, soprattutto grazie alle rubriche "Cuclnlsslma", "Il mondo della natura", "Moda", "Bellezza", "Salute", che seguiranno le edizioni flash del Tg A, a loro volta affidate a nuovi volti femminili.
 
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view post Posted on 17/5/2016, 13:35
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[1987] Per la rete nazionale privata commerciale italiana "Rete A":

Rete A, 19.55. Nasce il primo Tg delle private

E Fede toma mezzobusto

Nasce oggi su Rete A, l'emittente che fa capo all'editore Peruzzo, il primo Telegiornale di una tv privata. E nasce con il volto (oltreché la direzione) di Emilio Fede, vecchia conoscenza dei telespettatori, sia come conduttore di Tg che come showman (ha presentato su Raiuno Test). Lasciata la Rai (dove era direttore del Tg1 ) dopo le note vicende giudiziarie. Fede si è imbarcato in un’avventura che potrebbe segnare una svolta nel settore dell'emittenza privata. Finora infatti nessuna rete commerciale si era lanciala sul terreno dell'informazione nazionale a causa dell’impossibilità di trasmettere in diretta al di fuori dell’ambito regionale. E un Tg in differita è impossibile da realizzare. Rete A tenta ora di aggirare l’ostacolo con un marchingegno tecnico: da Milano, dove si trova la redazione centrale, le immagini vengono inviate alle varie sedi attraverso l'etere e poi mandate in onda localmente con piccolissime differenze di orario.

Con questo sistema andranno in onda cinque notiziari flash pomeridiani (dalle 14 alle 18 ogni ora), un Tg della sera alle 19.55 e un Tg della notte alle 22.45. Le news saranno lette da Paola Rivetta, una ragazza che Fede definisce «brava e simpatica » mentre lui stesso, il «belI'Emilio» si presenterà ai telespettatori per il Telegiornale principale, quello delle 20 circa. «Sarà un Tg molto rapido -dice il direttore- ma completo delle principali notizie della giornata, sia nazionali che estere, corredato da immagini degli eventi più importanti». Il volto di Fede torna sui teleschermi dopo tre anni e quattro mesi, «ma -dice lui- un sondaggio eseguito dalla Abacus ha rilevato che la mia popolarità rimane intatta».

Sicuro di se. come sua abitudine, Emilio Fede avrà a sua disposizione uno staff redazionale di 20 persone, tutte giovani, più una redazione romana. «Daremo un certo spazio alla cronaca rosa, al fatto mondano o pettegolo, mentre cercheremo di evitare l’ufficialità. Una sola intervista politica a settimana, il lunedi, ma sopratutto notizie, quelle che interessano alla gente più che al Palazzo». Stasera la controprova col primo «TgA» sera che utilizzerà il mappamondo (antiche nostalgie?) come sigla e si chiuderà con le inevitabili previsioni del tempo. «Se non altro -conclude Fede- gli spettatori avranno un alternativa. Vedremo se l’apprezzeranno». Sotto sotto comunque lui non può dimenticare mamma Rai. «Non è detto che un giorno non possa rientrarvi, magari come showman. Chissà».
 
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view post Posted on 20/5/2016, 13:33
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[1997] Per il canale nazionale privato commerciale italiano "ReteMia":

Acquistato il 10,1% del capitale con un’opzione sul resto: prezzo complessivo 120 miliardi - Così Walt Disney andrà in onda su «ReteMia»

Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, si definiscono meglio i dettagli deli'operazlone che apre l'etere italiano a Topolino e C. E' ormai ufficiale: va in onda Walt Disney. E la chiave gliela offre la Sbs (Scandinavian broadcasting system), una società di diritto lussemburghese, quotata a Wall Street, il cui 20%­r circa del capitale è stato portato in dote alla Disney dal network americano Abc con la fusione. Sbs ha infatti acquistato il 10.1%* di ReteMia (la televisione lanciata dall’imbonitore Giorgio Mendella. oggi sotto processo per bancarotta e truffa) con un'opzione valida due anni per il resto del pacchetto azionarlo. Valore dell'operazione: 120 miliardi per il 1001 del capitale.

Un affare, a detta di alcuni, se si pensa che ReteMia è una delle dodici tv con la concessione su tutto il temtorlo nazionale (sul quale ha una copertura pari a circa il 751) e possiede anche un canale sul satellite Astra. Certo bisognerà aspettare il riassetto televisivo, che è anche il motivo dell'opzione-riserva da parte di Sbs. Prima del suo ingresso. ReteMia apparteneva alla Vallao Italiana Promomarket. il cui capitale fa capo per un 30% alla Profit di Raimondo Lagostena Bassi (figlio di Tina, avvocato parlamentare di Forza Italia), per un altro 30% alla Videopiù di Salvatore Cingali (titolare del 30% dell'emittente Tele Genova, un altro 30% è di Lagostena) e. infine. per un 40% a Intemova. la società per azioni che raggruppa i 4.500 creditori di Mendella.

Se fino a oggi ReteMia è stato un canale di televendite (con pentole e coperchi in pole positlon). gli ambienti televisivi si Interrogano sul suo futuro. C'è chi scommette ovviamente sui cartoni animati di Walt Disney. Ma la società lussemburghese può vantare anche un accordo siglato nel 1993 con Viacom-Paramount della durata di dieci anni per lo sfruttamento delle library della major hollywoodiana e un diritto di prelazione su tutte le nuove produzioni Paramount (esclusiva che vale nei soli territori in cui Sbs opera).

In realtà, molto probabilmente ReteMia diventerà una televisione generalista. come lo sono le sei reti che Sbs già controlla in Europa: Tv Norge (Syndication) in Norvegia. Kanal 5 (cavo e satellite) in Svezia. Vt 4 (cavo) In Belgio. Sbs 6 icavo) in Olanda. Tv Denmark (network terrestre) in Danimarca e Kanal A (network terrestre) in Slovenia.
 
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view post Posted on 28/3/2021, 22:19
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La prima capitale d'Italia

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E' mancato Enrico Vaime

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