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[DOSSIER] TV RAI ANALOGICA

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view post Posted on 4/10/2015, 10:04
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[1967] L'arrivo della "TV a Mezzogiorno" in Italia, per la televisione pubblica italiana "RAI":

Per l’anno nuovo (1968) si annuncia una piccola rivoluzione dei costumi domestici nazionali: la televisione, infatti, ci inseguirà anche a pranzo. Due ore di programmi, fra le 12,30 e le 14.30: varietà, servizi giornalistici, un telegiornale, rubriche femminili e pedagogiche, cartoni animati e qualcos’altro ancora. Il televisore, l'idolo domestico della sera, diventerà anche l’idolo di mezzogiorno, proponendo nuovi ed ancora imprevedibili problemi. Pranzare a video spento o a video acceso? Tollerare che i figli, tornando da scuola, si precipitino a girare la manopola d’accensione per veder subito In comica o il cartone animato? E dove collocare l’apparecchio televisivo? Di giorno c’è luce: e può darsi che l'angolino a lungo studiato per le trasmissioni serali si trovi proprio dirimpetto ad una finestra: e allora bisognerà tirarlo da un’altra parte, con imprevedibili conseguenze per il mobilio dell' intera stanza.

L’inizio è previsto per il 15 gennaio e anche se il contenuto di queste due nuove ore di trasmissione è ufficialmente, piuttosto vago siamo già in grado di fornire le prime, più precise notizie.

I programmi saranno concentrati intorno ad una serie di «appuntamenti» base (cosi, almeno, li definiscono a viale Mazzini): tre con I servizi culturali; tre con quelli dello spettacolo: ed uno giornalistico.

il primo gruppo di trasmissioni — che come le altre sarà opportunamente distribuito lungo l’arco della settimana — comprende innanzi tutto un documentario della lunghezza media di 25 o 30 minuti. Un documentario — si dice — assai semplice e dai contenuti assai vari. Quindi una rubrica settimanale dedicata alle donne: il taglio che le si vuol dare è quello della informazione rapida e sbrigativa su una serie di problemi femminili: dalla cucina al lavoro. Niente alta moda, insomma, ma consigli pratici. Infine — sempre una volta alla settimana — vi sarà un circolo dei genitori: una rubrica medico pedagogica puntata, anche questa. sulla informazione. Vi si tratteranno problemi della scuola, della educazione dei ragazzi e vi interverranno pedagogisti e psicologi.

Per questa rubrica, anzi, è stato creato un comitato di esperti che dovrebbe individuare e suggerire, di volta in volta, i problemi da trattare.

Gli spettacoli, avranno un tono assai semplice, salvo la domenica. Per questo giorno, infatti, è previsto un varietà musicale: dovrebbe essere una formula nuova, diversa — quanto meno — dai consueti varietà della sera anche in considerazione del fatto che vi sarà minor concentrazione da parte del pubblico. Canzoni, insomma. qualche schetch, e probabilmente un quiz. Negli altri giorni, invece, saranno trasmessi cartoni animati e vecchie comiche cinematografiche.

I giornalisti prepareranno una rubrica settimanale di attualità: una edizione più frivola, insomma, delle tradizionali « attualità » della sera.. E' probabile, inoltre, che verrà anche replicata Sapere, la rubrica di orientamento culturale e di costume che viene già trasmessa nel pomeriggio: in un’ora, insomma, in cui gli adulti difficilmente hanno tempo di guardare la tv.

Resta, infine, il Telegiornale; che è la chiave di volta di questa piccola rivoluzione. Si assicura che avrà una formula molto sciolta e meno impegnata di quello della sera. Si baderà meno alla politica e più alla cronaca e dovrebbe durare meno di dieci minuti. Pur essendo meno politicizzato (anche perché si prevede che lo seguiranno soltanto cinque milioni di italiani, contro gli 11-12 dell’edizione serale) il Telegiornale delle 13,30 è quel che più preme alla Rai-Tv.
 
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view post Posted on 7/11/2015, 03:03
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Sto cercando tanto materiale anni '80 e '90 di molte rubriche televisive della Rai (Speciale Tg1, Check-up, di Biagio Agnes, il famoso Almanacco del giorno dopo, Tg2 Sport Sera anni '80 e '90, Quelli che il calcio, condotto da Fabio Fazio, i vecchi notiziari regionali della Rai anni '80 e '90, e anche vecchi telegiornali della Rai anni '80 e '90).
 
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[1978] TORNA IL REGISTA DI «JAZZ BAND» Sono a Cento, in Emilia, le riprese di «Cinema», un nuovo originale TV - per la televisione pubblica italiana "RAI" - del regista italiano Pupi Avati, autore di «Jazz Band», una delle trasmissioni più seguite del 1978. Oggi, con «Cinema», Pupi Avati riprende il discorso dal punto in cui l’aveva lasciato con l’ultima inquadratura di «Jazz Band». Si tratta ancora una volta di una storia, con molta auto-biografia, che riguarda un gruppo di ragazzi di Bologna. La vicenda si svolge negli anni tra il 1964 e il 1967.
 
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[1978] I mille volti di EVA

RAI RETE 2

Mercoledì ore 22.10

Le donne belle, perverse e rovina-famiglie, tragiche vittime delle loro passioni, le eroine forti, oneste e un po' moraliste che riescono sempre a portare al successo le giuste cause per cui combattono, le bambole tutto sesso le cui vestaglie non si chiudono mai bene, le maggiorate fisiche, le brutte ma affascinanti, le amanti, le mogli e le zie, sono le effettive protagoniste di questo programma in cui si cerca di tracciare un profilo di tutti i ruoli e le personalità della donna nel cinema. Il programma è interessante soprattutto perché ci consente di rivedere i film e le dive che «hanno fatto epoca».

In questa puntata si vedranno brani e protagoniste di «La signora di tutti» (Isa Miranda); «La segretaria privata» (Elsa Merlini); «Ore nove lezioni di chimica» (Alida Valli); «Sissignora» (Maria Denis); «Malombra» (Isa Miranda); «Ossessione» (Clara Calamai); «Roma città aperta» (Anna Magnani); «Riso amaro» (Silvana Mangano); «Il segno di Venere» (Sofia Loren), «Senso» (Alida Valli).
 
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view post Posted on 28/1/2016, 19:49
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[1980] A PROPOSITO DI 3, 2, 1... CONTATTO!

RAI [televisione pubblica italiana]

Non è trascorso ancora un mese da quando la trasmissione pomeridiana 3, 2, 1... contattoI è scattata, che già i suoi personaggi sono popolarissimi. Soprattutto Uan, il fauno, e Ty, la sirenetta, che tra uno scherzo e l'altro, tra una botta e una risposta, collegano le varie parti del programma, che viene messo in onda dalle 17 alle 18, dal lunedi al venerdì.

Altra simpatica « stella » è Fan Bernardo (appare sul video ogni martedì, mercoledì e giovedì): si tratta di un’astronave travestita da san Bernardo a spasso tra realtà e fantasia, insieme con un vecchio dalla barba bianca di nome Diogene.

Per gli appassionati del genere poliziesco, ci sono anche « Le incredibili indagini dell’ispettore Nasy », un simpatico poliziotto che, settimana dopo settimana, alla maniera di Sherlock Holmes, porta avanti le sue surreali indagini che trovano soluzione il venerdì in « Game », il gioco condotto da Franco Bucarelli, e che conclude tutti gli appuntamenti della settimana.

Senza dimenticare che ogni venerdì c’è un altro appuntamento, « Punto Disney ». Una carrellata sui personaggi più famosi tratti dai cartoni animati firmati da papà Disney.
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":
COME E' NATO 90°MINUTO VERSIONE VALENTI
Paolo Valenti, minuzioso, preciso, informato, mi spiega che l’idea giusta gli è venuta dal benzinaro. « A dotto' », gli fa quello, « ma perché non date i risultati delle partite nei momenti di pausa, quando la scena finisce? ». L’uovo di Colombo. Ed ecco allora Armando Pizzo costretto a vedersi con largo anticipo lo sceneggiato e segnarvi con esattezza cronometrica i momenti di dissolvenza dove poter inserire il flash rivelatore. « Con Fellini », dice Valenti, « non ci sarebbero problemi. I suoi film sono pieni di stacchi e di dissolvenze ». Adesso non si lamenta più nessuno, nemmeno Paolo Stoppa. « Però », insisto, « è possibile che una povera signora che lavora tutti i giorni debba essere perseguitata dal calcio la domenica anche mentre guarda placidamente il teleromanzo? ». E Valenti, paziente, a spiegarmi che lui proprio per la signora l'ha fatto. « Pensa », mi dice, « finalmente la donna è stata affrancata dal marito con la radiolina gracchiante incollata all'orecchio. Adesso non c’è più bisogno di radiolina, diciamo tutto noi ». Ma il pubblico si chiede cosa fa Valenti in quelle lunghe pause, durante il film e la commedia. « Mi guardo le due partite in diretta e telefono come un pazzo su tutti i campi per sapere i risultati. Sai, siamo in pochi e dobbiamo far tutto da noi ».
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

LA DOMENICA SPORTIVA & NOVELLA CALLIGARIS
ore 21,50 rete 1

Conclusa la sua attività agonistica nelle piscine, Novella Calligaris pensava forse che mai più avrebbe avuto a che fare con l’inesorabilità dei tachimetri e dei cronometri. Poco più di un mese fa, invece, appare Tito Stagno, che nell’alimentare di idee nuove i programmi sportivi affidati alla sua responsabilità si lascia guidare dallo stesso inquieto entusiasmo che lo animava quando faceva il telecronista della Luna.

Tito Stagno, dunque, invita la Calligaris a commentare, in televisione, il filmato di una gara svoltasi a Minsk, Unione Sovietica. Tempo a disposizione: minuti 3, secondi 30. Novella fa una prima prova, e « sfora » di 40 secondi. Ritenta: perfetto. Questa ragazza ha della stoffa. Stagno insiste; la sottopone a un altro esperimento. La intervista e si fa intervistare. Tutto a puntino.

Così, Novella Calligaris è stata messa sulla rampa di lancio della nuova Domenica sportiva edizione d'estate. « Peccato », dice, « che al momento della verità, cioè quando son dovuta andare veramente in onda, non mi è stato permesso di improvvisare, ma ho dovuto fare i conti con un copione... », in uno studio — aggiungiamo noi, e la cosa è molto importante — che non era nemmeno quello solito attrezzato per la Domenica sportiva.

L’esordio, infatti, non è stato felicissimo; ma alla seconda, alla terza domenica (oggi è la quarta) si son convinti tutti che Stagno aveva fiutato giusto e che, in ogni caso, la Calligaris, davanti alle telecamere, ha una grinta non diversa da quella tanto temuta, una volta, dalle sue avversarie in piscina.

Non solo, ma adesso ha una carica di simpatia che allora — ragazzina introversa, disciplinata da un rigore psicofisico stressante — sembrava non avere.

Dire che altri giornalisti avrebbero fatto meglio di lei è un'assurdità: perchè Novella Calligaris è arrivata alla Domenica sportiva per fare non la giornalista, ma la presentatrice, la hostess; e la fa come può farla una ragazza che lo sport lo ha vissuto dal di dentro, con sofferenza e con gioia.

La trasmissione — come sempre a cura di Tito Stagno, Enzo Casagrande, Paolo Rosi e Carlo Sassi — continuerà, in questa versione, fino al 17 luglio; poi, chiusura, cioè cambio di registro per le Olimpiadi di Montreal. E terminate le Olimpiadi? Si vedrà. Intanto, per ogni evenienza, Novella Calligaris, da vera ex campionessa, continua a tenersi in allenamento...
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

IERI E OGGI: ULTIMA PUNTATA
ore 21,50 rete 2

Eccoci giunti stasera all’ultimo appuntamento di questa serie di « ricordi » televisivi delle vedettes-beniamine del pubblico: Ieri e oggi, la rubrica di Mancini e Procacci, si congeda con due notissimi ospiti, Giusi Raspani Dandolo e Ciccio Ingrassia.

Presentati da Mike Bongiorno, i due ricostruiranno la loro life-story, ricca di successi. Giusi Raspani Dandolo è da anni attrice di punta del teatro. Numerosissime le sue partecipazioni televisive sia in spettacoli leggeri sia nella prosa sia nei teleromanzi. Ciccio Ingrassia, nato artisticamente insieme a Franco Franchi, ha da alcuni anni abbandonato il compagno per dedicarsi sia alla regìa cinematografica, sia ad interpretazioni più impegnate con registi come Fellini e da ultimo Elio Petri. Di lui rivedremo le interpretazioni televisive a fianco di Franchi (una delle ultime è stata la loro partecipazione all’edizione televisiva di Pinocchio).

Ma la serata finale di questo ciclo di Ieri e oggi racchiude alcune sorprese: intervengono infatti Walter Chiari che nella puntata a lui dedicata non era presente in studio e addirittura Franco Franchi, il quale, già ospite della rubrica, ritorna questa sera per riabbracciare il suo compagno. Mike Bongiorno ha infatti mantenuto la sua promessa di riunire davanti ai tele-spettatori la coppia affiatatissima di un tempo, prologo quasi certamente di una nuova duratura attività in comune. Sarà quindi bene soffermarsi un attimo su questo duo dello spettacolo italiano, su questa coppia di comici siciliani che dal 1964 ad oggi ha girato oltre cento film.

Cento film in dieci anni non sono uno scherzo. Anche se si tratta di filmetti spesso abborracciati, girati in due settimane.
Oltre al cinema i due sia in coppia, sia da soli hanno dato anche prove di buona recitazione. In teatro, ad esempio furono bravi e diversi in Rinaldo in campo e in Tommaso d'Amalfi. E come non ricordare la prova in televisione, sotto la direzione di Comencini, nei ruoli del Gatto e della Volpe? Più volte lo stesso Franchi si è domandato: « Ma perché ci hanno fatto fare film a getto continuo per fini strettamente consumistici? Noi, quando ci hanno dato l'occasione, abbiamo anche saputo dimostrare di non essere proprio dei guitti. Ma le esigenze dei produttori, il concetto che vuole " il ferro battuto quando è caldo " ci hanno portato a quota più 100. Eppure il nostro pubblico non l'abbiamo mai tradito né con il sesso, né con la violenza ».

Da quando la coppia, anzi la « ditta » Franchi-Ingrassia non esiste più, i due seguono strade un po' diverse. Ingrassia continua nel suo lavoro cinematografico ma in parti drammatiche. A fianco di Volontà e della Melato ha preso pane all'ultimo film di Petri Tota modo-, in precedenza aveva girato per Vancini Violenza: quinto potere e per Fellini Amarcord. Franchi invece ha continuato a battere la pista della risata. « Come avrei potuto », si chiede, « far piangere, io che sono nato per far ridere? ».

Da qualche anno ormai, l'amicizia tra i due si è incrinata, e non sono mancati screzi e dichiarazioni polemiche. « Comunque non è detto », aveva una volta dichiarato Franchi, « che un giorno non si possa ritornare a lavorare a due per una o più cose ». Infatti, probabilmente, quest'estate Franchi e Ingrassia ritorneranno insieme in TV in uno spettacolo del sabato sera di Castellano e Pipolo.
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

REVIVAL A MILLELUCI
C’era una volta il varietà
ore 20,45

C’era una volta il varietà, ovvero l'avanspettacolo, come in seguito e più correttamente è stato definito Questo il tema, l'argomento monografico della quinta puntata di Milleluci. Era la rivista dei « poveri », l'avanspettacolo, che vendeva illusioni a buon mercato: un mondo irregolare, un po' candido e ribaldo, cialtrone e clownesco, fatto di stenti, di paghe risicate e malsicure, di alberghi d’infimo ordine e di sordide pensioni, di « girl » stagionate e di comici allo sbaraglio che imparavano il mestiere a proprie spese dinanzi a platee spesso spietate. Il varietà si spostava per ferrovia su treni a scartamento ridotto: per questo sono ambientate in una stazioncina di provincia l'apertura e la chiusura di questa puntala dedicata al varietà prima degli anni '50.

Lo scenografo Cesarini da Senigallia ha ricostruito in studio un teatrino d’avanspettacolo con tanto di passerella, molta cartapesta e con fondali autentici (avuti, per la cronaca, in prestito dallo Jovinelli di Roma, uno dei più gloriosi « luoghi deputati » dello scomparso varietà).

A rappresentare questo popolare genere di spettacolo nello show di Antonello Falqui sono stasera, accanto a Mina e Raffaella Carrà nelle vesti di soubrette, Aldo Fabrizi, Tino Scotti, il duo Franchi-Ingrassia e Toni Ucci, quest’ultimo nei panni di un presentatore guitto eternamente « beccato » dalla platea. Per l'occasione Aldo Fabrizi rispolvera due sue inedite macchiette di oltre quarant’anni fa ma che non gli fu mai permesso di eseguire in pubblico per evidente ostracismo di capo-comici: in una di queste interpreta, al ritmo di tango, una « romanza » in chiave ovviamente parodistica. A sua volta il « cavaliere » Tino Scotti — che avrà Mina come « spalla » (oltre che canzonettista) — ripropone in dialetto bolognese un monologo classico («Essere o non essere») che improvvisò per scherzo oltre 30 anni fa al Teatro Duse di Bologna e che da allora rimase un pezzo fisso e molto richiesto del suo repertorio.
Una « dichiarazione d’amore » per il varietà la fanno poi, a modo loro, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, due comici che non hanno mai rinnegato le loro origini di attori artisticamente « nati » nell’avanspettacolo e nei teatrini di provincia; un'occasione per ripresentare alcuni dei loro numeri più famosi. E non manca, ovvia mente, Raffaella Carrà nelle ridottissime vesti di subrettina in un trionfo di piume, lustrini falsi, fondali di cartapesta e coreografìe a base di straripanti Sogno d'amore di Liszt e Danza delle spade di Kachaturian.

Come tutti sanno Milleluci è un programma in otto puntate ciascuna delle quali è monografica, dedicata cioè a un solo genere o settore del mondo dello spettacolo. Così abbiamo visto via via passare in rassegna e rievocati in chiave ora ironica, ora comica, ora « affettuosa », la radio, il café-chantant napoletano di inizio secolo, la rivista italiana dell'immediato dopoguerra, la televisione. Le prossime puntate saranno dedicate al cabaret, al musical americano, e infine l'ultima trasmissione, l’ottava, rievocherà insieme tre generi di spettacolo: la commedia musicale italiana, l'operetta e il circo.

Ma a parte ciò la novità di Milleluci è data dalla coppia Mina-Carrà, un binomio contraddistinto da due caratteristiche fondamentali: primo, l’avere soppresso il tradizionale binomio uomo-donna; secondo, lavorare « au pair », senza supremazie, « fifty-fifty », tanto al ballo, tanto alla canzone. Due donne dalla personalità diversa ma che in questo spettacolo si integrano e completano perfettamente.
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

LE OLIMPIADI A COLORI

I giochi olimpici di Montreal si svolgeranno dal 17 luglio al 1° agosto verranno trasmessi a colori, in via sperimentale, anche in Italia In questo senso ha deciso il Consiglio di Amministrazione della RAI visto che, comunque, dal Canada il « segnale » giunge in Italia a colori. Essendoci tra il Canada e l'Italia sei ore di ritardo per via del differente fuso orario, è stato deciso di programmare quotidianamente dalle 12 alle 13,30 una sintesi delle gare olimpiche del giorno prima e collegamenti in diretta con Montreal dalle 13,30 alle 16 e alla sera fino alle due di notte (ore venti locali).

Non è stata invece ufficialmente definita la collocazione delle Olimpiadi nell'ambito delle due reti televisive. C'è tuttavia l'orientamento di assegnare alla Rete 1 le gare del martedì, mercoledì, gìovedi e venerdì e alla Rete 2 quelle del sabato, domenica e lunedi. Inoltre in qualsiasi giorno le gare d'interesse eccezionale potranno essere diffuse in diretta da entrambe le reti, così come c'è una proposta di unificare le due reti dopo le 23.

Per le Olimpiadi, come per le altre manifestazioni sportive di grande interesse, la gestione delle trasmissioni per entrambe le reti è coordinata dal servizio « sport TV » diretto da Aldo De Martino che a Montreal si avvarrà della collaborazione dei giornalisti Lino Ceccarellì e Carlo Sassi, oltre che dei telecronisti Carlo Bacarelli, Adriano De Zan, Alberto Giubilo, Aldo Giordani, Gian Piero Galeazzì, Giorgio Martino, Bruno Pizzul, Paolo Rosi, Ennio Vitanza e Giuseppe Viola Sempre per le Olimpiadi saranno in Canada per il TG1 Paolo Frajese, per II TG2 Gianni Minà ed ìtalo Gagliano per « Dossier ».

Il « pool » delle reti radio diretto da Guglielmo Moretti (che a Montreal avrà come « spalla » Roberto Bortoluzzì e Gilberto Evangelisti) si avvarrà, invece, dei radiocronisti Alberto Bicchìeìli, Andrea Boscione, Sandro Ciotti, Dario Daria, Claudio Ferretti. Enzo Foglianese, Mario Guerrìnì, Rino leardi, Mirko Petternella, Giacomo Santini, Hugo Seyer, Alessandro Rudolf.
 
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[1976] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

« Giochi senza Frontiere 1976 »
La piccola Olimpiade europea
ore 21,50

Giochi senza frontiere 1976, questa piccola Olimpiade europea, questa occasione di ritrovarsi per un'ora dimentichi delle persistenti diversità e rivalità nazionali, è giunta quest’anno alla sua tredicesima edizione. Una trasmissione a suo modo pioniera dell’unità del vecchio continente; una schiera, una legione di ragazzi di vari Paesi che da dodici anni competono nelle gare e nei giochi più vari e strani.

Erede in campo europeo di Campanile sera, un fortunato programma, imitato anche all’estero (in Francia prese il nome di Ent reville), che di volta in volta metteva in campo due cittadine italiane facendone sfogare nel gioco le rivalità municipalistiche e « campanilistiche », Giochi senza frontiere ha avuto un successo sempre crescente raggiungendo nelle ultime edizioni un alto indice di ascolto (una recente puntata è stata vista in Italia da 14 milioni di persone) e un gradimento medio non inferiore a 80. Ma sentiamo che cosa pensano i due commentatori italiani della trasmissione, Rosanna Vaudetti e Giulio Marchetti. « E’ un programma divertente, simpatico, allegro », dice la Vaudetti, una delle più note annunciatrici televisive, marchigiana, conoscenza di francese, inglese, tedesco, già « signora Fortuna » alla Domenica sportiva, una vasta esperienza come annunciatrice e presentatrice (tra l’altro inaugurò quattro anni fa il colore sperimentale in occasione delle Olimpiadi di Monaco). Per la Vaudetti, che dal 1971 ha preso il posto di Renata Mauro nella presentazione dei Giochi, la trasmissione « è professionalmente stimolante » anche perché va in diretta e permette quindi di misurarsi immediatamente con il pubblico locale e quello televisivo. « La partecipazione del pubblico », continua la presentatrice, « è sempre totale ed entusiasta; si può fare l’esempio della puntata italiana svoltasi a Milano in cui i 15.000 posti del Palasport sono andati esauriti; commovente è poi l’interesse con cui i nostri emigranti ci seguono e ci tempestano di domande durante le trasmissioni che hanno luogo all'estero.

Vedendo la cabina di trasmissione con la scritta RAI è come se ritrovassero un pezzetto della propria terra. E poi spesso al termine delle gare avviene un fatto curioso e simpatico: non è più possibile riconoscere una squadra dall’altra poiché tutti i giocatori si sono scambiati le magliette ».

« Nei primi tempi », dice da parte sua Giulio Marchetti, partner della Vaudetti, presentatore fin dall’inizio e dunque veterano di Giochi senza frontiere, figlio d’arte, grande esperienza nel varietà, spalla dei più grandi comici italiani, « la trasmissione a differenza degli altri Paesi era stata accolta in Italia con un certo disinteresse; forse dipendeva dalla tarda ora e poi c’è da dire che non tutti disponevano ancora del secondo canale. Oggi è diverso; il nostro pubblico nella stragrande maggioranza gradisce e si entusiasma allo spettacolo ». L’entusiasmo, insieme allo spirito gaio senza competitività, è la caratteristica fondamentale del programma. Senza pensare che Giochi senza frontiere si è perfino più di una volta rivelato un programma galeotto; come nel caso, qualche tempo fa, di una ragazza romana e di un giovane di Bolzano che si sono sposati, entrambi facendo parte della squadra di Terracina.

E che dire dei due giudici internazionali Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi? La loro passione, il loro impegno possono sembrare, trattandosi di un gioco, ingenuamente eccessivi, sproporzionati. Ma dietro questa impressione di autentica freschezza e spontaneità si cela una grande serietà.

Si può sperare che Giochi senza frontiere anticipi fin da oggi un’Europa realmente unita, « senza frontiere » di alcun genere.
 
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[1978] Per la televisione pubblica italiana "RAI":

PASOLINI
sabato ore 22,15

Ci piace segnalare questo programma in due puntate dal titolo «Per conoscere Pasolini», perchè è la prima volta che la televisione tenta di analizzare organicamente una personalità complessa come quella di Pier Paolo Pasolini, il quale, poeta, scrittore, cineasta, saggista e polemista, a dirla con Moravia, è «il più lucido intellettuale italiano». Vengono a tale scopo usati tre tipi di materiale diverso:

1°- La registrazione del convegno di studi intitolato «Per conoscere Pasolini», tenuto al teatro Tenda in occasione della messa in scena, da parte di Vittorio Gassman, del dramma «Affabulazione».

2°- Un documentario girato immediatamente dopo la morte di Pasolini, comprendente interviste «a caldo» con gli amici più cari, lè sequenze dei funerali e l’orazione funebre tenuta da Moravia in Campo de' Fiori.

3°- Il materiale di repertorio in possesso della Rai concernente interviste rilasciate da Pasolini in persona su svariati argomenti: cultura, cinema,politica.

Il programma è articolato in due puntate e strutturato come unico discorso che si svolga all'interno del convegno tenuto al Teatro Tenda. Gli interventi diretti di Pasolini sono utilizzati come se lo scrittore stesso fosse presente al convegno e contribuisse direttamente a chiarire gli aspetti più controversi del suo mode di essere.
 
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L' Almanacco del giorno dopo di Raiuno.



"Quelli che il calcio...". Di e con Marino Bartoletti e Fabio Fazio.



Edited by Mattia Ferro1 - 12/9/2021, 07:27
 
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Dal Parlamento. In studio Stefano Nazzaro.

Dal Parlamento. Sigla grafica dal 1990 al 1993.
 
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